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Nuove tecnologie per rivivere il passato. Social network per vivere il presente. Lo stato dell’arte

25/12/2011

Nuove tecnologie per rivivere il passato. Social network per vivere il presente. Lo stato dell’arte in Italia del rapporto attraverso la rete tra Istituzioni e cittadino

Le nuove tecnologie per rivivere il passato. I social network per vivere il presente. Il percorso che s’intende fare parte dall’idea di Zygmunt Bauman che “la cultura, nella sua fase liquido-moderna, è fatta per così dire a misura della libertà di scelta individuale. E’ destinata a servire alle esigenze di questa libertà….E l’individuo, ormai nominato, amministratore unico della “politica della vita”. E così entriamo in un museo e comprendiamo con un piccolo strumento grande quanto uno smart phone ci puo fare vedere e raccontare opere d’arte che abbiamo davanti. O ancora come scopriamo tutto del nostro vicino di casa solo ed esclusivamente se ha un profilo su Facebook e comunichiamo attraverso la rete e non il balcone confinante. Ma c’è anche lo sforzo, in Italia, della pubblica amministrazione di incontrare il cittadino sul web.

Le Istituzioni ed il Web in Italia

In Italia la Pubblica Amministrazione già da diversi anni cerca di trovare un dialogo
intenso con il cittadino attraverso la rete e questo per rispondere alle
direttive della Legge 150 del 2000 che impone alla P.A. il dovere di
informare e sancisce il diritto del cittadino ad essere informato.
Attraverso lo studio dei principali portali della P.A. a partire da quello
del Governo, proseguendo con quelli dei Ministeri, si cercherà di
evidenziare lo stato dell’arte e le possibili proiezioni. In particolare
attraverso una metodologia consolidata che permette di verificare attraverso
l’esame della grafica, dei contenuti, dell’interattività e
dell’accessibilità dei portali la capacità di produrre una forte interazione con il cittadino in un’idea fondata sulla bi direzionalità. Il paper prevede quindi una puntuale condivisione della ricerca sui portali della Pubblica Amministrazione.

 Le due vite: quella reale e quella virtuale

Una nuova dimensione apre all’idea che possiamo anche vivere due vite: una virtuale e l’altra reale. Ma non è cosi! Il passato ed il presente vivono dentro noi e nella rete. Rimangono potenzialità e rischi. Passato e presente, innovatori e innovazioni convivono nell’epoca della convergenza culturale (Jenkins), della comunicazione multipiattaforma, dove la manipolazione dell’informazione può essere amplificata e massificata. Un’epoca in cui la rete può inventarsi un personaggio che non esiste Amin, presunta blogger siriana, perseguitata dai tiranni del suo paese. Il concetto di democrazia e verità manipolati dalla rete.  Una manipolazione amplificata. I social network rappresentano la grande innovazione del momento per riscoprire il passato, per conoscere la storia e le storie. E questo accade attraverso il concetto di consapevolezza ambientale espresso più volte dagli scienziati sociali. Ma sui social network innovatori e innovazioni si confrontano con tre punti critici: networking, frammentarietà ed esteriorizzazzazione (De Kerckhove). In questa società liquida si confrontano due mondi: quello dei digitali nativi e quello degli immigrati digitali. Due mondi che vivono in maniera totalmente diversa il passato e il presente. Ma una cosa li accomuna: una sorta di esibizionismo planetario Quello che fa andare in giro ad esempio tantissimi giovani con le macchine fotografiche digitali per immortalare momenti di vita quotidiana e riversarli poi su Facebook in tempo reale. Così come i papà e le mamme che fotografano quasi all’inverosimile i figli e li piazzano sulla rete. E poi c’è il grande tema della paura. La paura di rimanere soli e di sentirsi vivi ed in contatto con il mondo attraverso il social network. Il paper indaga sullo stato dell’arte in Italia partendo dai consumi dei social network e dal loro radicamento per arrivare ad una valutazione sull’impatto del vissuto quotidiano. In particolare il dibattito che sta investendo non soltanto il mondo della sociologia su un uso costante che preoccupa anche i vertici delle Pubbliche Amministrazione ed il mondo delle imprese. Ma anche un riferimento all’uso, soprattutto di Facebook, della fascia di età che va dai 24 ai 54 anni, stimato come grandi utilizzatori del “libro delle facce”. Ma è vero quello che dice Bauman? “La moda dei social network passerà!”  In Italia è esplosa al massimo con cifre che hanno dell’incredibile e che pongono i ricercatori a continui studi e ricerche.


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