Partiamo da Luigi Pirandello che ha sempre sostenuto che esistono tre verità: la mia, la tua e la verità. E’ bene chiamare in causa un Premio Nobel del Sud, anzi sicilianissimo e per l’esattezza agrigentino, per evidenziare come un libro può, se ben fatto restituire una verità, che magari è proprio la verità vera.
Carmela Zangara docente di lettere e scrittrice, autrice di diversi libri sullo sbarco alleato in Sicilia e sulla seconda guerra mondiale ha pubblicato per i tipi de “La Vedetta” una monografia che spiega come i partigiani siciliani ebbero un ruolo importante nella Resistenza, ed in particolare dall’8 settembre del 1943 al 25 aprile 1945.
Il volume s’intitola “Per liberarl’Italia…I siciliani nella Resistenza” (pagg 190 euro 15,00)
Ha “catalogato” con un attento lavoro di ricerca tutti i siciliani che operarono attivamente, “molti –spiega Zangara – sacrificarono la loro vita alla causa della libertà , nelle varie regioni del centro nord del nostro paese”.
Un lavoro che mancava, unico, e che riesce a rendicontare quello che è stato il contributo anche in termini di vite umane dei partigiani del Nord.
“Fu una guerra controversa – sottolinea l’autrice – che vide schierati su due fronti opposti gli italiani che lottavano per due diverse concezioni di intendere la libertà: da una parte le formazioni partigiane che aggregarono civili e militari delle regie forze armate e dall’altra i fascisti della Repubblica Sociale di Salò e le truppe naziste. E ciò che accadeva in un’Italia divisa a metà: al centro sud l’Italia monarchica liberata dagli anglo-americani, a nord l’Italia sotto il controllo dei nazi-fascisti”.
Uomini e donne del Sud hanno fatto la Resistenza come quelli del Nord. E Carmela Zangara con il suo libro ricco di dati, elenchi e commenti lo dimostra.
E il docente universitario, Rosario Mangiameli, che ha curato la prefazione rileva come: “la Seconda guerra mondiale anche anni di pedagogia nazionalizzante del fascismo, che si avvaleva del partito di massa, del cinema e della radio per far sapere agli italiani di ogni parte del Paese come era gli altri. Forse per questo motivo che gli studi sul secondo conflitto non insistono più sugli effetti nazionalizzanti…Il conto dei morti siciliani in tutti i luoghi in cui si combatté la Resistenza, ovvero in Iugoslavia, in Grecia, in Francia, nei campi di concentramento tedeschi, oltre che nelle regioni centro settentrionali d’Italia è l’occasione per cominciare a tracciare dei profili di uomini messi a confronto con altri uomini”.
Carmela Zangara, come ammette “ cercato di guardare ai fatti senza alcun pregiudizio, dentro un cono d’ombra fatto di silenzio e rifiuto, vagando nei luoghi teatro di guerra o nella memoria dei familiari e conoscenti. Ho cercato di accogliere le tante storie nella loro complessità e contraddizione irrisolta sapendo che quello è l’humus culturale da cui, volente o nolente, è nato il presente”.
Un presente che oggi è fatto anche di un libro in cui documenti, foto, testimonianze dimostrano che la Resistenza non è stata soltanto vissuta dagli italiani del Nord. Ma che i siciliani e i meridionali hanno dato un grosso contributo.
Questa è la verità scritta da Carmela Zangara. Ribadiamo leggendo il libro si può comprendere che non ne esiste Pirandello…Cosi è se vi pare!!!un’altra. Come scriveva