Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) – La musica è veramente un collante straordinario. Unisce le generazioni. Permette di lanciare messaggi di carattere sociale. E’ universale. Poi se arriva in Sicilia con il suo Tour uno dei più grandi interpreti, uno dei più amati cantautori italiani, è, parafrasando una pubblicità “vincere facile”.
E così il Teatro Mandanici, di Barcellona, in provincia di Messina, è strapieno per accogliere un 71enne speciale, Edoardo Bennato. Sempre con i suoi capelli ricci nerissimi, la maglietta con le scritte, gli occhiali scuri, la chitarra e l’armonica a bocca. Sempre saltellante e incredibilmente bravo.
Per oltre due ore ha suonato incantando le mille persone presenti. Ha iniziato con un appello a non sottovalutare i giovani intonando “Dotti, medici e sapienti”. Ha chiuso con Capitan Uncino, per poi concedere un bis straordinario dove il piatto forte è stato il brano indimenticabile “Isola che non c’è”.
Un’insalata di emozioni: accordi incredibili di una band spettacolare, e poi un quartetto di archi, ed ancora uno schermo gigante dove si alternano cartoni animati a video tridimensionali. Edoardo Bennato è generoso. Parla e canta. Racconta pezzi di vita, lancia appelli, è duro con la politica. Non mancano i riferimenti alla sua bellissima Napoli, al suo quartiere Bagnoli, alle favole, a Carlo Collodi, a Pinocchio. Annuncia il nuovo album, canta una canzone su Mastro Geppetto. Ma gli applausi più forti arrivano per i suoi brani più amati: “Un giorno credi” , “L’isola che non c’è”, “Cantautore” , “Rinnegato”, “Sono solo canzonette” , “Abbi dubbi”, “Pronti a salpare” e “A Napoli 55 è ‘a musica” ,“Le ragazze fanno grandi sogni” e “Vendo Bagnoli”.
Se vogliamo trovare una pecca a questo concerto possiamo farlo: non ha cantato “W la mamma”, più volte richiesto dal pubblico. L’abbiamo atteso invano, non è mai arrivata.
Un concerto indimenticabile. Una di quelle occasioni in cui è bello ricordare negli anni “io c’ero”. Il saluto di Edoardo Bennato ai tanti siciliani che lo hanno fatto sentire a casa, al termine di uno show davvero difficile da raccontare è stato “ci rivediamo presto”. E anche questo ha emozionato. Si tutti i presenti. E’ vero si vedevano più cinquantenni che ventenni, qualche nonno, qualche bambino. Non c’erano gli adolescenti. Quelli ascoltano altro. Invece avrebbero tanto da imparare dalla poesia di questo cantautore che con accordi duri di rock italiano sa raccontare l’Italia. Anche attraverso le favole. Anche attraverso la storia di Pinocchio. Perché quei personaggi, come lui stesso ha ammesso, ci sono tutti: il Gatto e la Volpe, Mangiafuoco, il Grillo parlante, i Gendarmi, il Giudice ed anche Lucignolo a cui ha dedicato una nuova canzone. E’ la nostra Italia quella raccontata da Bennato, grande protagonista in Sicilia, l’isola che c’è e che gli vuole un gran bene