L’Istat non doveva dircelo. A volte anche un dato può creare panico. Può fare male. Ad alcuni… Ovviamente. Non a tutti!! Ecco spiattellare così che il 28,% delle famiglie non possiede più di 25 libri e il 63% ha una libreria con massimo cento titoli non è bello. E il dato del 2017 conferma il trend dell’anno prima. Nel 2016 si era accertato che una famiglia su dieci non ha alcun libro in casa. Tra le persone che hanno dichiarato di disporre di oltre 400 volumi in casa 1 su 5 (21,4%) non ne ha letto nemmeno uno e una quota equivalente (19,8%) ha dichiarato di non leggere più di 3 libri l’anno. E se ci hanno insegnato, che i dati vanni interpretati, se ci proviamo rischiamo di peggiorare la situazione.
Al netto dei libri di scuola, o dei romanzi allegati ai quotidiani e ai settimanali, forse la percentuale si abbassa ancora di più. Ma se vogliamo vivere questa classifica con una punta di orgoglio possiamo affermare che siamo i più grandi consumatori in Europa e forse nel mondo del libri finti prodotti da una nota azienda svedese. Quelli che hanno una finta copertina e sono vuoti dentro. Utili: se compri una libreria ti servono dei libri da mettere in esposizione. Quelli finti sono perfetti. Non dovrai mai leggerli, perché sono vuoti. Solo plastica. Cosa ci rimane da fare? Proporre una campagna di sicuro successo. Chi ha uno smartphone o un IPhone deve adottare un libro. Allora l’Istat può stare certa. Le percentuali cambiano. Di sicuro. Ma dobbiamo fare presto. Librai mobilitatevi, come canta Gino Paoli, per voi “è questione di sopravvivenza”.