Papa Francesco sta facendo preparare nel dettaglio ai suoi collaboratori la sua Visita Pastorale a Palermo del prossimo 15 settembre. Intanto noi lo abbiamo visto durante l'udienza per i 50 anni dell'Associazione Genitori Italiani
La domanda che sorge spontanea incontrandolo è: come fa ad essere così sereno, così umile, così generoso un uomo che nelle ultime ore ha ricevuto accuse infamanti? Visto da vicino Papa Francesco è esattamente come lo si può immaginare. Il sorriso, il suo incedere, le storie che racconta tutto è piano di carisma, di gioia e di serenità.
Ho avuto il privilegio di incontrarlo in occasione dell’udienza dell'Associazione Genitori Italiani (AGE), che compie 50 anni. Un invito graditissimo che mi ha permesso di confermare tutto quello che pensavo di un Papa capace di emanare un’incredibile energia. “Pregate per me” è la sua parola d’ordine. Lo dice proprio mentre dagli Stati Uniti giugono notizie poco rassicuranti sulla bufera provocata dal dossier Viganò che pare stia creando ripercussioni concrete sulle finanze della Santa Sede. Una richiesta di chiarimenti sull’utilizzo dei fondi è arrivata dall’organizzazione Legatus Ambassadors for Christ in the Market Place che ha donato nei primi otto mesi del 2018 circa 820 mila dollari. Papa Francesco ha chiesto ai fedeli di tutto il mondo di leggere quanto scritto da Monsignor Carl Maria Viganò. “Il giudizio fatelo voi – ha detto con fermezza il Pontefice- la verità è mite, la verità è silenziosa”.
Il Papa sta facendo preparare nel dettaglio ai suoi collaboratori la sua Visita Pastorale in Sicilia del prossimo 15 settembre. Sarà un momento alto di fede e di devozione in occasione del 25° anniversario della morte del Beato Pino Puglisi. Farà due tappe in Sicilia: Piazza Armerina (Enna) dove sarà accolto dal monsignor Rosario Gisana, Vescovo molto stimato per le sue battaglie a fianco dei più deboli, e poi a Palermo da monsignor Corrado Lorefice, anche la sua è una storia d’impegno e passione nella chiesa tra la gente che piace tanto a Papa Francesco. Descrivere l’emozione e la gioia che si prova incontrando questo uomo semplice che guida la Chiesa Cattolica Cristiana non è semplice. Farlo insieme a centinaia di genitori che lo hanno acclamato, applaudito e che attendevano il suo verbo è stato molto bello. Papa Francesco è riuscito ad essere se stesso. Poche parole, molto dense di significato. Poi in mezzo ai fedeli. Ha abbracciato e benedetto i diversamente abili, ha sorriso e accarezzato i bambini e si è donato a tutti i presenti attraversando il Salone dell’Aula Paolo VI.
Dopo aver salutato tutti i Dirigenti dell’Associazione Genitori non è stato affatto tenero. Anzi ha bacchettato i genitori: “La famiglia non apprezza più come un tempo il lavoro degli insegnanti, spesso malpagati e questi avvertono come una fastidiosa invadenza la presenza dei genitori nelle scuole, finendo per tenerli ai margini e considerarli avversari. Per cambiare questa situazione occorre che qualcuno faccia il primo passo vincendo il timore dell’altro e tendendo la mano con generosità. Per questo vi invito a coltivare e alimentare sempre la fiducia nei confronti della scuola e degli insegnanti”.
Il Papa storyteller non poteva non regalare un aneddoto alle oltre 1300 persone presenti. “Da ragazzo a scuola avevo fatto una grossa marachella. Mia madre è venuta e mi ha fatto chiedere scusa alla maestra e poi mi ha chiesto di baciarla. Io l’ho fatto subito credendo che la questione fosse chiusa. Ma quando sono tornato a casa me le ha date. Questa si chiama collaborazione nell’educazione di un figlio fra la famiglia e gli insegnanti”.
Racconta l’episodio e sorride Papa Francesco pieno di gioia e di voglia di condivisione. E’ un Pontefice, un po’ Maestro e un po’ Papà. “Se infatti voi genitori avete bisogno degli insegnanti, anche la scuola ha bisogno di voi e non può raggiungere i suoi obiettivi senza realizzare un dialogo costruttivo con chi ha la prima responsabilità della crescita dei suoi alunni”. Parole vere, parole forti e incisive. Ma resta il crollo dei valori, la famiglia che non è più la stessa, tante separazioni e divorzi, figli contesi, situazioni al limite. Ma Papa Francesco è un portatore di speranza, di sorrisi, di preghiera. Molto apprezzata anche l’intervista che il Capo della Chiesa ha rilasciato al Direttore del più importante giornale economico italiano, Il Sole 24 Ore, in cui ha parlato del lavoro. Ha detto al Direttore Guido Gentili: “Vede, dietro ogni attività c’è una persona umana.. Sbaglia chi pensa che i soldi si fanno con i soldi. I soldi quelli veri si fanno con il lavoro”. Perle di saggezza in un mondo che diventa sempre più rumoroso e cattivo.
Papa Francesco propone una preghiera: “il Signore ci dia la grazia di discernere quando dobbiamo parlare e quando dobbiamo tacere. E questo in tutta la vita: nel lavoro, a casa, nella società…in tutta la vita così saremo più imitatori di Gesù”. E’ un Papa Francesco, umile appunto, ma grande Comunicatore. Anche la sua comunicazione non verbale è eccellente. Il suo sorriso vince su qualunque insidia. Ma forse la grandezza di questo Papa sarà possibile scriverla tra 20 anni. Non è un facile mestiere come il suo, proprio comequello di Padre Puglisi, che ricorderà tra pochi giorni.