Tempo fa una ricerca condotta dalla società Human Highway, commissionata da Samsung ha rivelato che mediamente ogni persona si scatta circa 2.2 selfie al mese per un totale di 29 milioni ogni 30 giorni. Un milione di selfie al giorno in Italia. Un numero da non sottovalutare. Gli adolescenti ne fanno da 5 a 100 al giorno. Molto spesso li facciamo in compagnia. Al netto degli autoscatti che tentiamo di fare con i nostri artisti preferiti, con i personaggi del cinema, della tv e dello sport, molti li facciamo con amici, e persone che frequentiamo quotidianamente. Ora più volte dagli Stati Uniti la dottoressa americana Marcy McQuillan, specialista di un importante centro per il trattamento dalle infestazioni da pidocchi, il Nitless Noggins, ha lanciato l’allarme: la moda dei selfie potrebbe contribuire all’aumento dei parassiti registrato negli ultimi anni. Per l’esperta statunitense, già ci viene il prurito, la vicinanza richiesta dai selfie, soprattutto quelli di gruppo potrebbe contribuire alla diffusione dei pidocchi. Però questa teoria è stata criticata da altri esperti: i pidocchi non possono né di volare, né saltare e si possono trasmettere per contatto diretto. E quindi la vicinanza richiesta dall’autoscatto durerebbe troppo poco per permettere il passaggio. Richard Pollack, docente della Harvard School of Public Health a Boston, pensa che la dottoressa McQuillan si sia fatta solo un po’ di pubblicità. I nostri nonni ci dicevano sempre: “bisogna sempre scegliersi le persone con cui mischiare i pidocchi”. E quindi occhio alla pediculosi da selfie.