State scendendo le scale e di colpo vi bloccate perché trovate qualcuno che sta chattando. Lo vedete sorridente e compiaciuto. Poco gli importa se gli altri non possono scendere; il suo messaggio è partito e aspetta soltanto la risposta. In treno, e in aereo prima dello stop delle hostess, al ristorante, e persino mentre si guida bisogna leggere subito il messaggio che arriva su Whatsapp o su Messanger, o ancora su Telegram. E se possibile rispondere in tempo reale. Messaggi che hanno come corredo faccine, cuoricini, linguacce e smile di ogni tipo. Negli Stati Uniti in una università hanno creato tre scale: una per salire, una per scendere ed una per chi chatta.
C’è anche chi sta parlando con il partner, può respirare la stessa aria, guardarlo negli occhi, sorridere ma decide di inviare un messaggio in chat. E’ più intimo. Nei giorni scorsi il professor Giovanni Boccia Artieri ha scritto un bellissimo articolo in cui decretava la fine delle Big Conversation e la nascita delle Small Conversation. Nuovi linguaggi, nuovi stimoli e molte emoticon. Le emozioni, i sentimenti, forse. Tutto è più confortevole, easy. Ovviamente, of course.