Ricomincia l’ossessione. Per gli insegnanti un incubo senza fine. In ogni famiglia la madre ne ha un numero corrispondente a quello dei figli. Si chiama “Gruppo Whatsapp delle mamme”. E’ l’uso più dissennato che si può fare di uno strumento utile, come Whatsapp, per trasmettere testi, video, audio, foto. Le mamme sono già in azione. I gruppi vengono utilizzati per fare cronache puntuali di quello che accade prima delle lezioni, durante e dopo.
Trasmettere i compiti dei figli, criticare l’insegnante o il dirigente scolastico, insultarsi tra mamme se non si è d’accordo e soprattutto sostituirsi ai figli quando necessario. Quello che si chiama effetto “spazzaneve” (genitori che fanno i compiti dei figli, se li vedono in difficoltà, diseducandoli) trasferito su un’applicazione tra le più usate al mondo. L’inizio della scuola è come una droga per le mamme whatsappare o whatsappiste. Chattano in ogni ora del giorno. Inviano tutto quello che è registrabile e fotografabile. Basta un allarme lanciato da una delle mamme e parte l’offensiva. Tutto avviene rigorosamente on line. Ogni mamma è esperta in pedagogica, didattica, psicologia e sociologia della famiglia. Un gioco che diventa ossessione. Appunto.