All’inizio tutti abbiamo pensato ad una fake news sparata più grossa di tutte le altre. Poi i video pubblicati dai portali web dei giornali di tutto il mondo ci ha fatto ricredere. La notizia era vera! Eccome. L’Ostia consacrata arriva in chiesa con un drone. Fantascienza? No realtà. E’ successo in Brasile nella parrocchia di São Geraldo Magela, nell'arcidiocesi di Sorocaba. Il video è diventato virale in pochissime ore. Condiviso da tantissime persone incredule e stupefatte. Mostra le immagini di una donna e un pilota, che accompagnano l'ostensorio agganciato al drone. L’ingresso in chiesa è un tripudio: tanti applausi dei fedeli presenti alla funzione religiosa, che urlano, gioiscono con un sottofondo di musiche sacre. Poi l’Ostia consacrata arriva nelle mani del celebrante. Il sacerdote innalza l’ostensorio quasi come fa un calciatore che alza una coppa appena vinta e la festa continua. Per fortuna è avvenuto in Brasile è la notizia è sparita, sommersa dalle altre, dopo poche ore. Per un attimo ho pensato se fosse successo in Italia. Nuove divisioni. Nuovi accesi dibattiti.
Divisi tra drone si o drone no. Nel 2015 una scuola aveva regalato a Papa Francesco un drone per rappresentare il valore della tecnologia al servizio dell’uomo. E il Pontefice aveva gradito il dono. Allora è giusto prendere atto del bisogno di spettacolarizzare e tecnologizzare gli atti di fede o è meglio tornare alle origini? Il pensiero va subito a San Francesco: se ci fosse stato lui magari l’avrebbe chiamato Fratello Drone…e giù applausi e musica sacra.