Ha provato a combattere con tutte le sue forze. Fino alla fine. Ma ha perso la sua battaglia contro un terribile male. Licata piange da ieri la scomparsa di uno dei suoi figli migliori, l’avvocato Matteo Lus Granone, principe del Foro, marito splendido dell’amata compagna di vita, Elvira, papà straordinario di Marcello, Ninni e Giulio, adorato nonno delle sue nipotine. E’ difficile per me scrivere queste poche righe di saluto ad un uomo che ha avuto una vita ricca di soddisfazioni professionali e adorato non soltanto dai suoi familiari ma anche da tutte le persone con cui si rapportava. Ho conosciuto l’avvocato Lus Granone quando ero ancora bambino.
Era uno dei migliori amici di mio padre, Gino, e per questo motivo con me era sempre affettuosissimo. A volte vedendomi mi abbracciava e mi diceva: “Gino come stai?” E poi mi dava uno schiaffetto che era quasi un rimprovero a sé stesso per aver sbagliato il mio nome. Ma era anche un modo per ricordare ad entrambi che . mio padre, era vivo e presente nelle nostre vite, nonostante fosse scomparso da tanti anni. Ieri quando sono passato dalla camera ardente per porgere le condoglianze alla moglie Elvira ed ai figli, proprio la Signora mi ha detto: “vedi è andato a raggiungere tuo padre”. Chiedo scusa ai lettori se ho fatto questi riferimenti personali ma volevo darvi il senso della sofferenza per la perdita di una persona davvero amica. L’avvocato Matteo Lus era soprattutto una persona onesta e perbene. Uomo di chiesa, faceva parte della Confraternità della Carità, nella cui chiesa ieri è stata fatta la veglia alla presenza dei familiari e delle tantissime persone, colleghi, amici e semplici conoscenti che hanno voluto ricordarlo. Oggi, nel pomeriggio, si svolgeranno a Licata, sua città natale, i funerali. E’ bastato un piccolo post con la sua immagine su Facebook per scatenare tantissimi ricordi e soprattutto tantissime emozioni di una persona che lascerà un ricordo indelebile per la sua bontà e la sua correttezza. Matteo Lus amava tantissimo il suo lavoro. E lo faceva con passione da oltre mezzo secolo. Questo non gli impediva di coltivare i suoi affetti familiari e di portare la sua buona parola a tutti. Chi lo ha conosciuto di persona sa che ha sempre svolto la professione di avvocato con la massima cura per i clienti. Uomo leale e corretto lo ricorderemo per i suoi sorrisi nonostante un aspetto burbero che però poi veniva tradito dalla sua generosità. Per il figlio Marcello, che ha intrapreso da anni la professione di avvocato, una pesante eredità di uno studio legale di prestigio. Sapere della sua morte ieri, mi ha turbato. Ma conoscendo la fede e la rettitudine che l’ha accompagnato per tutta la vita ho ripensato ad una frase di Gesualdo Bufalino: “Morire. Non fosse che per fregare l’insonnia”. Mi piace pensarlo così beffardo verso la morte, pieno di amore per la vita. Addio avvocato Lus. Addio.