Tra le italiche espressioni una delle più belle è: “non ci posso credere”. Se volete andare oltre leggete questa piccola storia che provo a raccontarvi. Una volta si diceva nei paesi arabi che cinque donne valevano 1 cammello. Con le dovute differenze tra brune e bionde. Ora dopo la pecora Dolly e la scimmia costruite in laboratorio la notizia sconvolgente, ma rigorosamente vera, che la rete ci ha regalato, è l’uso di chirurgia estetica per i cammelli. E’ successo in Arabia Saudita al King Abdulaziz Camel Festival, che si è svolto pochi giorni fa in una località ad un centinaio di chilometri da Riad. Ben 12 cammelli sono stati squalificati dalla competizione perché sono stati sottoposti a interventi di chirurgia estetica: botox per le labbra, riduzione delle dimensioni delle orecchie, depilazioni in alcune parti molto in vista dell’animale. Se è vero che quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare, è anche vero che questi allevatori pur di vincere il montepremi di 57 milioni di dollari e di battere una concorrenza spietata (30 mila cammelli in gara), sono pronti a fare di tutto. Truffa doppia: vinci la gara con cammello rifatto, lo vendi dopo con le labbra gonfie che dopo qualche tempo svaniscono perché le iniezioni di botox e di filler di collagene non durano nel tempo. Ormai è passato il messaggio che bellezza naturale o artificiale per noi pari sono. Stiamo esagerando. O forse è la rivincita sullo scrittore olandese Simon Carmiggelt che riteneva il cammello “un animale fatto con i pezzi avanzati l’ultimo giorno della Creazione”.