Se è vero che è diventato virale sul web l’annuncio di un parroco che ha sollecitato i fedeli: “andate subito al sodo e confessate solo i vostri peccati e trasgressioni. Non c’è bisogno di spiegare perché li avete commessi”, (in chiesa c’è un solo prete disponibile il sabato fino alle 17,30) è anche vero che la Chiesa è sempre più tecnologica. Penso ad un mio amico Monsignore, Paolo Nutarelli, che ha Cormons (Gorizia) ha uno schermo per seguire i canti durante la liturgia e trasmette la Santa Messa in diretta sulla web radio della parrocchia. E penso all’applicazione Chiesa.it-Liturgia. Definita dagli esperti lineare ed accessibile.
La smart-technology per una esperienza di preghiera e raccoglimento, unica. Il software raccoglie la Liturgia delle ore, la Parola del giorno e i testi integrali della Bibbia. E così, a parte la resistenza di qualche prete apocalittico, il futuro è pieno di sacerdoti con IPad. Una Chiesa 4.0 che ha saputo prendere alla lettera l’appello di Papa Francesco sull’uso delle tecnologie. Ma i pericoli sono sempre in agguato. Ad esempio quell’annuncio sulle confessioni si poteva evitare. Adesso tutti fotografano pubblicano su Facebook, Twitter e Instagram e fanno girare su Whatsapp. Occhio Parroci!!!