Ogni anno ci spiegano che l’estate che stiamo trascorrendo sarà la più tecnologica della storia. E quindi anche l’estate 2015 in qualche modo lo è. Cambiano abitudini e consuetudini. Si modifica persino il nostro modo di andare al mare, nel senso che prima erano indispensabili teli da mare, abbronzanti, un libro o un giornale e un costume nuovo, possibilmente firmato. Adesso nell’era della globalizzazione e dell’informatizzazione, gli accessori appena citati possono essere superflui se non andiamo in spiaggia con smartphone e tablet.
Se lo scorso inverno dagli Stati Uniti è arrivata la conferma da una ricerca che certificava come in tantissimi la mattina andassero in bagno che smartphone e tablet per connettersi immediatamente sui social, anche per il mare si pone lo stesso problema del bagno.
Prima dell’inizio della stagione dai potenziali bagnanti vengono esplorate le zone per comprendere quale compagnia assicura il massimo della connessione. Tutti devono essere nelle condizioni da sotto l’ombrellone di far tutto. Certo non siamo ai livelli della riviera romagnola, dove in ogni lido c’è il wifi gratuito per i clienti, ma tutti dobbiamo poter chattare su whatsapp, fare foto, pubblicarle in tempo reale su Facebook, Twitter o Instagram, ascoltare musica, vedere video, inviare mail.
Nessuna operazione deve essere a noi preclusa. Ad esempio si aspettava l’estate per poter fare del “sano gossip” con il vicino o la vicina di ombrellone. Oggi pur essendo a pochi centimetri il gossip viaggia su whatsapp o sulla posta privata di Facebook. Perché ci può essere una documentazione audio video in tempo reale. Vedete persone rotolarsi sulla sdraio per registrare un messaggio vocale, o far finta di inquadrare la riva per fotografare il nuovo costume o la cellulite in aumento di altri bagnanti.
Persino le partite a calcioballila vengono riprese e trasmesse in tempo reale ad altri amici che sono nel lido accanto. Quelli che lavorano senza sosta sono i gruppi su whatsapp. I nomi sono originali : “tutti quelli che fanno il bagno alle 11”, “tutte quelle che hanno il costume bianco trasparente”, tutti quelli che riescono a radersi i peli ovunque”,” tutte le mamme che accompagnano i figli allo scivolo”. Ma attraverso i social e la rete nascono anche gli amori estivi. Il famoso detto: “agosto moglie mia (o marito mio) non ti conosco” ha trovato piena conferma con l’avvento di whatsapp. I tradimenti viaggiano a velocità incredibile. Il desiderio aumenta, la passione pure. Tutto si consuma virtualmente in attesa degli incontri clandestini.
Ma se gli adulti danno il cattivo esempio, i bambini e le bambine non sfigurano in questa corsa verso la whatsappata più veloce e la videogiocata sotto l’ombrellone. Niente più palette, secchielli, racchette o tamburelli. Tutto in soffitta. Nemmeno juke box. E’ finita un’era. Bambini, pre-adolescenti, e adolescenti sono perennemente connessi. Le cuffiette sono ben salde alle orecchie e lo smartphone o il tablet si lascia soltanto per andare a fare il bagno. E’ quello il momento in cui i genitori tentano di leggere i messaggi segreti delle figlie o dei figli. Ma una password li bloccherà nel loro intento investigativo.