Il grande filosofo e semiotico, il professor Umberto Eco, buonanima, ci ha lasciato una definizione universale per indicare chi si è adeguato alle nuove tecnologie e chi invece ancora le respinge. Oggi vi parlerò di due nonne: una romana e una messinese. La prima ha subito sull’autobus il furto di uno smartphone. Ma aveva una splendida applicazione antifurto che scatta una foto a chiunque tenti di sbloccare il telefono e la spedisce alla mail del proprietario. Così la signora ricevuta la foto si è recata nella stazione dei Carabinieri di Centocelle dove hanno identificato il manigoldo e lo hanno arrestato.
Il 30enne rumeno, già noto alle forze dell’ordine, pensava di farla franca dopo due mesi dal furto ma la tecnologia l’ha incastrato. L’altra storia riguarda una nonna siciliana che permette al nipotino di usare il suo tablet. Un giorno il bimbo doveva andare in bagno e si porta dietro il costoso tablet. La nonna lo ferma: se ti cade si rompe. Ma lui ribatte: Nonna tu mi tieni il pisello mentre faccio pipì ed io gioco. Ordinarie storie di nonne apocalittiche e integrate. Chissà Umberto Eco cosa avrebbe detto.