«Se i partiti politici non riusciranno a costruire un rapporto attraverso i social network trasferendo i loro contenuti, si faranno sopraffare dall’anti politica: ho iniziato a dirlo molto tempo fa, quando Grillo veniva sottovalutato così come era stata sottovalutata la Lega anni fa nel rapporto con la tv. Il successo del Movimento 5 stelle è la somma di tanti fattori e non è casuale: la popolarità di Grillo, la strategia di marketing di Casaleggio, la voglia di protesta della gente. C’è comunque un lavoro tecnico e qualificato. La rete è necessaria ma non perdona, come aveva ben capito Obama, consapevole che la rete non si controlla e che quindi, oltre a grandi potenzialità ha anche grandi rischi”
Cosi in un’intervista rilasciata alla giornalista Elisabetta Colombo del quotidiano La Padania, il sociologo e giornalista Francesco Pira, docente di comunicazione all’Università di Messina. L’intera pagina dedicata all’intervista è stata pubblicata dal quotidiano della Lega Nord che negli ultimi due anni ha iniziato ad utilizzare molto il web ed i social network
«Ricordo che fu proprio Maroni - ha dichiarato il professor Pira -da ministro dell’Interno, ad attaccare i social network quando ci fu l’episodio di Piazza Duomo che vide Berlusconi bersaglio di una statuetta. Ma è stato lo stesso Maroni a rivelare tempo dopo quanto si sia sentito sostenuto attraverso la rete, dimostrando di averne colto l’importanza ben prima di altri politici».
Secondo il sociologo della comunicazione (autore del libro “La net comunicazione politica” che da anni coordina il monitoraggio sui portali dei partiti presenti in parlamento) :
«La cultura partecipativa è l’idea che partendo dal basso possiamo contribuire a costruire qualcosa: non c’è una sola persona che parla a molti ma tutti possono dire qualcosa. Maroni, a proposito di social network, parlò proprio di partecipazione, della possibilità di dare e ricevere. La condivisione è invece la possibilità di dividere parte della nostra vita: una foto, un commento, un evento. E questo in rete è possibile, tanto che una ricerca americana sostiene che i siti dei giornali vengono letti attraverso la condivisione su Facebook. Cioè: io leggo e lo faccio leggere ai miei amici. E’ un grande cambiamento - conclude Pira -nel modo di acquisire le notizie, di cui dobbiamo tener conto e che dobbiamo imparare a gestire»
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