“Noi siamo fatti per dirigere l’opinione pubblica e non per discuterla”. Basta una frase come questa pronunciata 200 anni fa da Napoleone Bonaparte per farci comprendere la sua capacità di usare i mezzi di comunicazione di allora. E così il paradosso contenuto nel titolo dell’incontro pensato dal sociologo della comunicazione, Francesco Pira, e sposato dall’Amministrazione Comunale di Campo nell’Elba e dal Centro Studi Napoleonici, non lo è più per la capacità dell’Imperatore di essere immortale. E così al termine dell’incontro tutti gli esperti si ritrovano d’accordo nel dire che Napoleone se avesse potuto accedere ai social network avrebbe postato su Facebook, twittato tanto, ma soprattutto avrebbe fatto conoscere le sue gesta attraverso le immagini su Instagram e un canale dedicato su Youtuve.
In una sala consiliare del Comune di Campo dell’Elba, presenti appassionati di Napoleone ma anche turisti sull’Isola per il ponte del 25 aprile, ad aprire i lavori è stata la Vice Sindaca, Lucia Soppelsa. (il sindaco Vanno Segnini seduto in prima fila ha ascoltato tutti gli interventi in religioso silenzio), che ha spiegato il senso dell’iniziativa legata alle Celebrazioni per l’arrivo dell’Imperatore sull’isola.
Sul tavolo dei relatori infatti c’è una bandiera con lo stemma imperiale la “N” e le api volute da Napoleone per rispondere ai Gigli Borbonici.
Nel suo intervento introduttivo Francesco Pira, docente di comunicazione e giornalismo all’Università di Messina, ha sottolineato come Napoleone Bonaparte è stato un grande comunicatore ed anche un eccellente giornalista perché capace di utilizzare gli strumenti a disposizione in quel tempo per rafforzare la sua immagine, decantare le vittorie e minimizzare le sconfitte.
“Napoleone era capace – ha sottolineato Pira- di motivare soldati stanchi e delusi, ma anche di organizzare tutto nei minimi particolari anche le feste da ballo, predisponendo anche musiche da utilizzare o balli da garantire. L’imperatore ha saputo coniugare strategia comunicativa e sensibilità giornalistica riuscendo a imbastire tecniche di self marketing capaci di precorrere i tempi”.
Idea condivisa anche da Roberto Race, giornalista e consulente in comunicazione, autore del libro “Napoleone Comunicatore” (Egea), che impegnato a Londra per il nuovo incarico della World For People Foundation, ha affidato il suo pensiero ad un video intervento.
“Napoleone aveva una grande attenzione per l’opinione pubblica ed oggi avrebbe utilizzato tantissimo i sondaggi. Ha inventato l’opinione pubblica cosi come siamo abituati a intenderla oggi. Ha utilizzato per la prima volta il merchandising, ha saputo promuovere la sua immagine mentre guidava la Grande Armee alla conquista di mezza Europa. Forse oggi avrebbe usato tantissimo Twitter, come fanno i politica”.
Secondo Rocco Tancredi, docente di lingua francese e giornalista di lungo corso, autore del libro “Napoleone Giornalista” (Lupetti Editore) “l’Imperatore aveva una grandissima attenzione per giornali e giornalisti. Fondava giornali per amplificare l’eco delle sue imprese militari e dei suoi successi politici. Interveniva d’autorità per censurare quelli più autonomi e indipendenti, per ridurre al silenzio direttori e redazioni”.
E della capacità comunicativa di Napoleone al suo arrivo all’Isola d’Elba ha parlato il Direttore del Centro Studi Napoleonici Giuseppe Massimo Battaglini: “Per far pagare le tasse aveva inviato, l’Imperatore, lettere anche i Parroci per supportare la sua propaganda. E riusciva persino a dribblare anche le spie borboniche presenti sull’isola cercando di nascondere tutte le sue gesta”.
Molti, al termine delle quattro relazioni, gli interventi del pubblico presente e le domande dal pubblico. La più degna di significato politico è quella di una signora : “mi chiedo , ma chi ha copiato più Napoleone, Mussolini, Berlusconi o Grillo?”
Prova a rispondere Francesco Pira: “un po’ tutti…ma forse Napoleone Comunicatore e Giornalista piace anche a Renzi…”
Su un’altra cose sono tutti d’accordo: Napoleone può essere per l’Elba una grande attrazione per destagionalizzare e per far arrivare tanti turisti. La Francia questo l’ha capito. Napoleone non solo sapeva comunicare ma arrivato all’isola d’Elba aveva già fatto il Comune unico, cosa che non è riuscito agli attuali politici. Infatti tra pochi giorni si vota in 5 comuni per rinnovare amministrazioni e consigli comunali.