“Non è più il tempo delle riflessioni, è quello dell’agire. Non è colpa delle tecnologia, è colpa nostra. Degli adulti che preferiscono non avere responsabilità e attribuirle ad altri. Dobbiamo accettare che per ognuno di noi il percorso di vita è un continuo apprendere e trasferire le nostre conoscenze a coloro che iniziano a costruire la propria strada, questo significa riappropriarsi di valori morali, etici, di senso civico, perché solo così saremo in grado di far crescere individui capaci di relazionarsi in modo equilibrato con gli altri”.
Lo scrive il sociologo siciliano, Francesco Pira, docente di comunicazione all’Università degli Studi di Messina e allo IUSVE di Venezia, in un articolo scientifico pubblicato dalla prestigiosa rivista trimestrale Pedagogika, diretta da Maria Piacente, interamente dedicata a Infanzia e Tecnologie (il numero 1 del 2016 è in distribuzione)
Nell’articolo pubblicato a pagina 30 e intitolato: “Digitali Nativi: oltre le definizioni”, Pira spiega che: “La tecnologia non è neutra, le applicazioni, i servizi sempre più spesso, sono il prodotto delle grandi multinazionali dell’intrattenimento e della comunicazione e sono tese a fidelizzare e incentivare il consumo mediale delle persone, dove bambini e adolescenti ricoprono un ruolo centrale”.
La rivista contiene tra gli altri articoli dei professori Roberto Maragliano, docente di tecnologie dell’Istruzione e dell’Apprendimento dell’Università Roma Tre e di Anna Oliviero Ferraris, docente di Psicologia dello Sviluppo della Sapienza e membro del Comitato di Bioetica e della Consulta qualità della Rai.