"Le relazioni di coppia vengono vissute ormai come possesso dell'altro. La vicenda di Spilimbergo è l'ennesimo caso di morte annunciata attraverso i social. L'omicida-suicida ha voluto addirittura creare un gruppo su whatsapp per scandire i suoi passi e codificare un modus operandi. Avvisare le persone con cui era in -connessione -attraverso le nuove tecnologie annunciando quanto avrebbe fatto, senza però rivelare particolari che avrebbero potuto fermarlo nel suo intento omicida. Non vi è dubbio che il gran parlare di femminicidio, ormai avvertito come i grandi casi di cronaca più a livello numerico che di danno alla persona, sta creando una spaventosa abitudine nel registrare un fenomeno su cui è necessario lavorare ora dopo ora".
"Anche il nome del gruppo su whatsapp "Addio" è stato studiato dall'assassino per alimentare l'ansia e la paura di chi era in contatto con lui. Non basta chiamarlo un amore malato. Siamo parte di una società che non riesce a dare più valore alla vita come un dono e non come un numero in più o in meno di abitanti sul pianeta. Siamo oltre la società liquida di uno dei più grandi pensatori dei nostri tempi Zygmunt Bauman, che ci ricorda come i rapporti cessano di essere ambiti di certezza, tranquillità e benessere spirituale, per diventare una fonte prolifica di ansie".