E’ stato pubblicato dalla rivista scientifica on line Humanities , edita dall’Università di Messina, il saggio del sociologo, Francesco Pira, intitolato : “Cyberbullismo, sexiting, ragazze doccia. I nuovi pericoli per i più piccoli nella rete”.
La rivista, diretta dal professor Mario Bolognari, ha inserito lo scritto di Pira nel Numero 6 –Giugno 2014.
Humanities pubblica saggi e articoli di Storia Contemporanea, Geografia Umana, Antropologia Culturale e Sociale e Sociologia della Comunicazione.
Il saggio di Francesco Pira è una riflessione per cercare di individuare alcuni elementi della società 2.0. I nostri figli ed anche noi stessi siamo immersi in un universo relazionale completamente nuovo. Il punto di partenza sono gli oltre venti anni di ricerche indagini sul campo per capire i numeri dell’evoluzione della comunicazione mediata fino ad arrivare al web sociale e alle relazioni digitali. Affronta i nuovi pericoli della rete come il cyber bullismo Cyberbullismo ( atteggiamenti e comportamenti da parte di qualcuno, finalizzati ad infastidire, offendere, spaventare, imbarazzare, umiliare la vittima. Le aggressioni sono frequenti, continue e intenzionali) e Sexting ( l’invio e/o la ricezione e/o la condivisione di testi, video o immagini sessualmente esplicite/inerenti la sessualità. Spesso sono realizzate con il telefonino, e vengono diffuse attraverso il telefonino stesso tramite invio di mms o condivisione tramite bluetooth o attraverso siti, e-mail, chat).
Pira, che insegna comunicazione e giornalismo all’Università di Messina, scrive che è necessario:” dare vita ad un progetto serio che trasformi gli individui da meri consumatori di tecnologia a protagonisti della società in rete.Questo chiama in causa tutte le agenzie formative, genitori in primis che devono riappropriarsi di un ruolo guida.Non è più il tempo dei genitori orgogliosi di essere “amici” dei figli. Nell’epoca delle condivisioni totali , le ragioni della tolleranza spesso non coincidono con la certezza degli stessi giovani di fare tutto quello che si vuole fare. E’ vero che viviamo un’epoca nella quale l’individuo è costretto ad affrontare una disgregazione valoriale conseguenza di una politica, non solo a livello italiano, incapace di offrire una visione del futuro”.
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