San Leone (Agrigento luglio 2011) – “Occorre un forte patto sociale tra Istituzioni, chiesa famiglie per formare i genitori all’uso delle nuove tecnologie”. Questa la proposta lanciata dal sociologo dell’Università di udine e giornalista Francesco Pira che è intervenuto venerdì 29 luglio all’ultimo degli appuntamenti della rassegna Empedocle Incontra – l’attualità in vacanza sul tema “Giovani e Web” magistralmente moderato dal popolare giornalista del Tg5 Carmelo Sardo.
Presenti esperti, rappresentanti delle istituzioni e di associazioni culturali, ed il parroco di San Leone Don Baldo Reina da sempre impegnato nella pastorale giovanile della Curia di Agrigento.
Particolarmente toccante l’intervento del Vescovo Mons. Francesco Montenegro: “E’ il tempo della frammentazione, della globalizzazione e del virtuale ma anche del benessere e del consumo. Ma noi adulti abbiamo dei doveri verso i giovani. Questi ultimi vivono all’insegna del goditi la vita. Non pensano all’eternità, non hanno lo sguardo lungo, cercano l’attimo fuggente. Non possiamo lasciarli soli e giudicarli”. “Formare i genitori all’uso delle nuove tecnologie” è un punto su cui molti relatori presenti si sono trovati d’accordo dal giornalista e scrittore Mario Gaziano, Carmelo Ferrara, ingegnere e docente di Progettazione Siti Web, Facoltà Scienze della Formazione, dell’Università degli studi di Palermo e Vincenzo RandazzoConsigliere di Amministrazione CUPA di Agrigento.
Secondo Francesco Pira (che ha annunciato l’uscita di un suo prossimo libro in autunno sul rapporto sull’utilizzo dei social network nella comunicazione politica edito dalla Franco Angeli) i giovani Digitali Nativi capaci di fare più cose contemporaneamente (studiano, ascoltano l’I-Pod, chattano, inviano sms con il cellualre) e per questo definiti multitasking dialogano molto poco con i loro genitori gli Immigrati Digitali e questo provoca un corto circuito sociale. Soltanto la formazione dei genitori all’uso ad esempio dei social network Facebook, Youtube, Twitter o Linkedin, può modificare l’assetto sociale e ridare equlibrio. E poi – ha aggiunto Pira – molti giovani, a causa delle separazioni o dei divorzi dei genitori, hanno più famiglie e non soltanto una e spesso questo genera contrasti e solitudini”.
Per il prof. Gioacchino Lavanco, ordinario di psicologia dell’educazione, autore di un brillante intervento il web rappresenta 4 pericoli: fiducia, rischi, solitudini e velocità. “Ma non mi sento - ha aggiunto - di criminalizzare internet che oggi fa parte del nostro quotidiano”.